ARTE - Un artista al mese

 

Incontro con il maestro Rosario Calì

 

Maestro d’arte ha soggiornato e studiato a Roma per una decina d’anni con studio tra piazza di Spagna e via Margutta, seguendo i maestri dell’Accademia di Belle Arti quali Maccari, Guttuso, Gentilini ed oltre alla pittura si è dedicato alla scultura, al mosaico e alla grafica.  Stiamo parlando del maestro Rosario Calì, nato a Catania nel ’43, ma che vive ed opera ad Aci Sant’Antonio. Di Calì, che abbiamo incontrato nel suo studio possiamo dire che è uomo di estrema umiltà, affabilità e semplicità. Qualità che si ritrovano proprio nell’artista, nei maestri di una volta.

 

 

Il maestro Calì nel suo studio di Aci Sant’Antonio

 

Un autentico mago dei colori, della fantasia, che è anche noto in quanto autore del trofeo bronzeo “Ippocrate”, istituito dal dott. Fimognari, assegnato annualmente dall’Ordine dei Medici di Catania. Calì ha al suo attivo ha numerose mostre collettive e personali in Italia e all’estero, la sua grafica è comparsa in diverse pubblicazioni letterarie e giornali ed ha fondato nel ’64 il “Gruppo UZ” a Catania con l’omonima Galleria d’Arte, assieme a D’Angelo, Lo Meo, Fiore, Camilleri, Teri, Santacroce.

Ha insegnato Mosaico a Catania presso l’Istituto Professionale d’Arte “Ars et Labor”, Educazione Artistica presso svariate scuole medie della Sicilia e Ornato Disegnato presso il Liceo Artistico di Catania. Tra i fondatori del Movimento Artistico “Cromatismo Ermetico” assieme a Pino Bonanno. Dal 2002 è entrato nel Movimento “Verticalismo”, diventandone colonna portante ed è presente con il Gruppo Verticalista a Montecarlo nella fiera dell’Arte, nonché all’Arte Fiera di Bologna 2006.

 

 

Artista di forte temperamento e personalità, ha viaggiato molto in Italia ed all’estero e le sue opere denotano una perenne ricerca della forma espressiva più adeguata ai nostri tempi per manifestare accensioni e passioni interiori, impulsi emozionali. Al tempo stesso è un artista appartato, tormentato dalle incertezze esistenziali, proteso verso una dimensione umana che abbia al centro il linguaggio universale dell’arte.

 

Ha partecipato con sei opere alla mostra internazionale d’Arte "Verticalismo, la via del possibile" 38 anni, a Paternò (Palazzo delle Arti e Castello Normanno) sino al 26 novembre.

 

            

 

Rosario Calì, nel suo studio di Aci Sant’Antonio, ci ha parlato della sua tecnica..

“La mia tecnica - spiega il maestro Calì - si chiama terra vulcanica o calite, dal mio nome. In pratica impasto la terra del cratere, la lavoro, la asciugo, la cernio e poi la mescolo con il mastice dei marmorari, quindi, una volta impastata questa diventa una vera pietra. Si tratta di una mia creazione, lo scheletro lo faccio con tondini di rame e sopra ci costruisco, pezzo per pezzo, il resto, poi lo vado a levigare ed arrivo al risultato finale. E’ un lavoro che dà buoni risultati e che spesso richiede anche cinquanta giorni. Per quanto riguarda il mastice dei marmorari lavorato con la terra dell’Etna ha un effetto, ma, alcune volte, lo lavoro anche con la polvere di marmo bianca, aggiungendo un pizzico di colore (calite vulcanica o marmorea).

Per le mie opere pittoriche invece uso i colori che utilizzano i carrozzieri (nitrocellulosa)”.

 

Maurizio Giordano